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i
benefici del massaggio |
Massaggio
e Cervello |
Il cervello è la nostra interfaccia interna (propriocettiva) ed esterna (esterocettiva). L'armonia dell'uomo nasce dall'equilibrio dentro-fuori. Il problema dell'uomo moderno è rientrare dentro, nel proprio corpo. Quasi tutte le malattie sono psicosomatiche e derivano da perdita dell'unità; la persona tende a vivere sempre più fuori dal proprio corpo. I ritmi della società moderna, in particolare internet e la multimedialità, stanno portando sempre più il cervello ad annullare, tramite l'immaginazione, la dimensione spazio-temporale. Man mano che si tende a star fuori dal proprio corpo e a svolgere più attività contemporaneamente, il cervello diventa sempre più attivo. Il cervello si adatta a questa nuova condizione ma farà sempre più fatica a rientrare nel corpo provocando così la temibile escalation: stress - insonnia - disturbi della memoria - malattie neurodegenerative.
Il fine del massaggio è la propriocettività:
portare il paziente a rientrare nel proprio corpo,
reimparare a sentire il proprio corpo, nel QUI
E ORA. Col massaggio la persona comincia a riappacificarsi
col proprio corpo e riacquista la consapevolezza
corporea. Tramite il massaggio, spostiamo nuovamente il baricentro
della persona al suo interno, rimettendolo in contatto con i propri
bisogni vitali. |
Massaggio
e Sistema Nervoso Autonomo |
Lo stress è invasivo e pervasivo, causa iperortosimpaticotonia (produzione nell'organismo di adrenalina, noradrenalina e corticosteroidi). La maggior parte delle patologie sono sotto l'influenza del sistema nervoso ortosimpatico. Il parasimpatico, al contrario, è attivo durante il riposo e il rilassamento. Il "Medico Interno" è sotto il controllo del parasimpatico. Inoltre, la produzione dell'ormone della crescita e degli anticorpi è massima durante il sonno, quindi durante il controllo del parasimpatico. Risulta così evidente che per ottenere la salute occorre spostarsi dal dominio dell'ortosimpatico a quello del sistema nervoso parasimpatico.
Scopo del massaggio è quello di aumentare, nel corso della
seduta, l'attività del parasimpatico diminuendo fino ad
annullare quella dell'ortosimpatico. Un massaggio ben fatto corrisponde
a 4-5 ore di sonno profondo. |
Massaggio
e Tatto |
Il tatto è l'unico senso bidirezionale; è il senso privilegiato per la comunicazione (ti tocco e tu non puoi fare a meno di non sentirlo). Il contatto è il linguaggio pre-verbale ed è molto meno a rischio di incomprensione rispetto a quello verbale.
I sensi iniziano a risvegliarsi dopo 8 settimane di vita intrauterina. Il primo senso che si attiva è proprio quello del tatto, seguono poi l'udito e infine la vista.
Il bisogno del tatto è scritto nei geni già al tempo del feto. Nella vita intrauterina tutte le cellule hanno esperienza di contatto e calore (da cui l'importanza della mano calda, delle cure termali). Lo stesso parto naturale è per il bambino come un massaggio profondo.
Il contatto è nutrimento. Il bisogno di contatto è un bisogno vitale come mangiare, bere, etc. Il massaggio quindi deve essere avvolgente e dondolante per simulare quello ricevuto nell'utero. In questo modo il massaggio lavora sui condizionamenti neuroassociativi: a questo deve la sua grande forza. Tutti noi abbiamo un inprinting che ci lega al massaggio avvenuto nel periodo intrauterino.
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Massaggio
e Consapevolezza |
Il
massaggio è comunicazione e quindi comprensione.
La qualità fondamentale del massaggiatore è l'empatia.
Il massaggio di massima efficacia fa uso di mani
e parole e si adatta alla persona: non è standardizzato
ma si confà alla persona in quella determinata
seduta. Il massaggio è indagine atta a
scoprire cosa fa bene alla persona in quel momento: "ti
metto nelle condizioni di autoguarirti tramite
un tuo cambiamento".
Il fine più importante del massaggio è dare consapevolezza.
Nel massaggio si pone la persona in un discorso di consapevolezza
(egli diviene consapevole delle sue tensioni e quindi dei suoi
limiti) consentendogli una crescita personale e un aumentato potere
di autoguarigione. Il massaggiatore, a sua volta, dovrà egli
stesso trarre beneficio dall'eseguire massaggi; questo gli consentirà di
dare il meglio di sè nella seduta. |
Massaggio
e Farmaci |
Il massaggio è una tecnica olistica e in ciò risiede la sua forza; porta al benessere fisico, psichico e culturale (tramite la conoscenza). Grazie al massaggio si producono analgesici, ansiolitici, endorfine, etc. Al contrario, più assumiamo farmaci più imprigioniamo il nostro "medico interno" per retroinibizione. Il nostro organismo è in grado di produrre tutti i farmaci di cui abbisogna se stimolato appropriatamente e in assenza di interferenze. I farmaci che l'organismo è in grado di produrre, detti endofarmaci, sono miliardi e di gran lunga più efficaci di quelli creati dalle industrie farmaceutiche (esofarmaci). L'assunzione di esofarmaci è in realtà giustificata solo in caso di emergenza.
Malattia significa bisogno di cure e Il massaggio soddisfa questo
bisogno.
"Curare vuol dire palpare ossia tastare con le mani il corpo del malato
con sensibilità" Hans Georg Gadamen. |
Massaggio
e Spirito |
Il corpo è il tempio dello Spirito. Tramite il corpo ci si riequilibra con l'Anima che anima il corpo.
Il tempo del corpo è sempre il presente, anche se spesso tendiamo a dimenticarcene. Un corpo sano e flessibile è un buono strumento di comunicazione anche con il mondo spirituale. Un corpo inascoltato e trascurato si irrigidisce, diventa dolente, ci ostacola e ci fa soffrire per ricordarci la nostra duplice natura, spirituale e terrena.
Ricevere ed eseguire massaggi è l'ideale per stimolare l'unità mente-corpo-Spirito. |
Obiettivi
della Medicina del Massaggio |
- favorire
una più rapida guarigione
- impedire
cronicizzazione delle malattie
- promuovere
comportamenti compatibili con salute, vitalità e
longevità
- accrescere
conoscenza e consapevolezza
- positivizzare
e valorizzare il dolore e la sofferenza delle
malattie
- liberare
dalla passività, dall'insicurezza e
dall'impotenza aiutando ad avere più fiducia
nella propria capacità di controllo
dello stress e dei comportamenti che sostengono
i meccanismi interni di autoguarigione
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